(To React Records) Debutto di questa band italiana dedita a ritmi continuamente spaccati, spezzati, massicci (dei Meshuggah meno claustrofobici) e dove il riffing si rivela solido e sostenuto: quel genere di macchina da guerra che va avanti a mille e che quando rallenta mette lo stesso paura. Gli Ignition Code imbastiscono un sound particolarmente robusto, espresso da una produzione che non presenta sbavature. Dieci pezzi in 37′, per un death metal melodico e irretito da tendenze metalcore. L’impressione che le parti più rocciose siano quelle più riuscite è davvero sensibile. Nella sostanza gli Ignition Code quando pestano sull’acceleratore riescono a dare un input più consistente, mentre le sfumature melodiche non li scostano di molto da altre tendenze più note (per esempio gli ultimi In Flames), ma soprattutto li impachettano in passaggi un tantino laccati. Tuttavia queste potrebbero essere delle sfumature, interpretate in modo soggettivo, qualcuno invece potrebbe gradire i loro momenti più morbidi, valutandoli come dei momenti che caratterizzano le singole canzoni. Questione di sensibilità e gusti? Forse, ma le fasi più “tenere” non è che brillino per melodie indimenticabili. Il lato più rabbioso di questo debutto ha dei momenti di valore e gli Ignition Code sicuramente si evolveranno, nel mentre valutiamo con interesse questo primo cazzotto.

(Alberto Vitale) Voto: 6/10