(Metal Blade Records) Un musicista trasversale Gautier Serre, in arte Igorrr appunto, che ha propinato nei suoi lavori e con l’ausilio di validi musicisti, una gamma di sonorità, stili e funamboliche idee che hanno reso il suo marchio celebre. Ogni nuovo album di Igorrr è un’attesa perché non si sa mai cosa ci troveremo dentro, ma tutti sappiamo che nulla sarà qualcosa di comune. “Amen” rispetta questa regola e non la snatura. Album ricco di cose, imperniato sul metal e barocchismi vari che lo elevano a un’opera musicale multiforme. “Amen” è un discorso aperto, il quale enuncia molte teorie che non tutte devono o possono essere valide o comprensibili! Igorrr sono cinque musicisti più una decina in appoggio per alimentare questo flusso tra diversi piani sonori. C’è un aspetto di “Amen” che delude: diversi passaggi, alcune strutture dei pezzi, sono il frutto di manipolazioni al mixaggio. Sovrapporre, concatenare, sommare suoni significa creare strutture artificiali che probabilmente non sarebbero, o non si potrebbero rendere possibili se tutti avessero suonato insieme e a quel modo. Come se il lavoro esecutivo non fosse sufficiente e la post produzione divenisse la creazione vera e proprio di un brano, della musica in generale. Tipo come scattare una foto e rielaborarla poi con un software. “Amen” però è di fatto anche un manifesto dei nostri giorni, in esso non sarà difficile scorgere elementi altrui, esposti come un collage riassuntivo delle tendenze attuali nel metal. Master Boot Record, Fleshgod Apocalypse, Therion, dunque il symphonic metal, i Fantômas, il djent, addirittura musiche da videogame, d’atmosfera o nel verso di colonne sonore. L’elettronica poi è un elemento collante a volte, tale da entrare e integrarsi addirittura a momenti di musica classica e operistica. Gautier Serre voleva andare oltre con “Amen” e forse vi è risuscito, grazie a molti effetti speciali e qualche sacca di concretezza qua e là. La concretezza, serve anche a quelle latitudini…
(Alberto Vitale) Voto: 7/10