(AFM Records) Non mi fa impazzire la band di Christian Machado ma riconosco che siano tra i più noti nel panorama nu metal. Ill Niño con “Epidemia” suonano atmosfere che sembrano ribollire di un qualcosa che sta per saltare fuori: di sicuro rabbia, aggressività, sofferenza. Aspetti emozionali, latini (loro però sono americani d’adozione), sottolineati da percussioni vivaci e ben inserite nei brani. Il metal è rovente, la sua superficie è quella attuale, moderna, ma definirli nu metal, come fa la stessa etichetta, è comunque riduttivo: gli inserti della propria cultura sudamericana e le parti più aggressive prettamente deathcore, svelano un band molto più matura o comunque complessa e non facilmente etichettabile. Le canzoni sembrano avvincenti, ma non tutte perché alcune non riescono ad entrare nel cervello immediatamente. Ci riesce”Death Wants More”, perché è il risultato di un atteggiamento più melodico, con un refrain accattivante, un ritornello più catchy e un cantato melodico che predomina, ci riesce “Escape” che definirei sbrigativamente latin metal e vicina ai Sepultura di “Roots” (anche la conclusiva “Invisible People” lo è) ma i ragazzi del New Jersey sembrano meno ispirati e “profondi”. Tuttavia l’aspetto melodico della band non sempre è la carte vincente, a quanti piacerà la melensa “Time Won’t Save You” e la spudorata e catchy melodic metalcore “Forgive Me Father”? Queste ultime canzoni sono poste nella seconda parte dell’album e rispetto alla prima metà ha un piglio meno estroso nei confronti di canzoni come “Eva” e il suo intruglio tra ritornello semi-cyber, elettronica e percussioni, oppure la dirompente ed equilibrata opener “The Depression”. Il meglio di Ill Niño è quando fondono i molteplici aspetti del loro sound e non solo quando ne mettono in bella mostra uno solo. Evitando comunque di fare le pulci al cane, “Epidemia” da subito da l’idea di essere un passo avanti rispetto a quel polpettone di “Dead New World”.

(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10