
(autoprodotto) Valentz e Images sono legati in maniera indissolubile. Certo, specialmente Valentz è tuttora attivo in vari progetti, ma Imbolc è probabilmente quello più storico, l’originale e pure l’essenza del legame di questi due musicisti. Ne è passato di tempo dall’ultimo lavoro (“Il Tempio Del Dolore” del 2014), ma, a un tratto, la creatività sembra tornata più fervente che mai, tanto da dare vita a un disco in uscita a primavera e, nel frattempo, anche a questo interessante e stimolante EP. Con una durata di quasi 50 minuti, la pubblicazione è classificato come EP in quanto contiene un solo nuovo brano, “The Deepest Chasm Is Inside Us”, un black atmosferico, ricco di dettagli prog, con una batteria molto ben arrangiata, linee di basso sensuali e un ventaglio di aperture melodiche molto travolgente, un brano che potrebbe suggerire ciò che verrà con il nuovo disco. Il resto dei brani non sono da meno: una nuova e potente registrazione di “Endless Harvest”, originariamente apparsa sul primo album, “Il Ritorno della Luce” del 2008, e una manciata di cover tutt’altro che prevedibili. Inaspettata l’interpretazione da parte del duo di “The Shrine In The Gloom” dei Death SS (da “Do What Thou Wilt”), qui ovviamente con il cantato in scream di Valentz, mentre appare dissacrante e suonata in maniera stupenda “Sepulchre Of Misfortune”, brano degli Abysmal Grief. Drammatica l’esecuzione di “My Journey To The Stars”, cover di un pezzo storico di Burzum, decisamente indovinata la scelta di “All I Have”, canzone della band darkwave/gothic rock olandese Clan of Ximox: se nella versione originale la traccia mostrava una tendenza doom, nella versione degli Imbolc si appesantisce trovando, forse, la sua vera dimensione, quest’ultima amplificata anche dalla presenza della stupenda voce femminile in duetto con Valentz. Una release che non solo ricolloca gli Imbolc ai livelli meritati, altresì una celebrazione di un black appartenente ad altri tempi, anche attraverso il tributo trasversale che Valentz e Images riescono a offrire ad artisti che li hanno influenzati e ai quali portano il massimo rispetto.
(Luca Zakk) Voto: 8/10




