(Atlantean Records Ltd.) Sono dannatamente controversi gli Imperial Age. Un duo, in primis, composto da una coppia (Jane & Alexander), attorno ai quali ruota una band figlia dei tempi, degli eventi, della storia. Da band russa…. quando Russia è diventato sinonimo di male (posso ridere?)… a band internazionale, perché quel dannato Alexander non solo sa comporre, non solo ha una voce potente… ma è un maledetto organizzatore, creatore di trend, di eventi. Band che ha mandato a fare in culo etichette molto blasonate che li vorrebbero nel loro roster… una band autogestita, capace di raccogliere consistenti quantità di denaro con live streaming di alta qualità anche nel bel mezzo della pandemia… una band ribelle… ovvero un concetto ormai dimenticato nell’ambito rock, del metal, in quei quei generi che dovrebbero mostrare un enorme dito medio ad ogni manifestazione del sistema. Ormai gli Imperial Age non sono più russi, se ne sono andati, ma non sono nemmeno legati ad alcuna nazionalità specifica, visto che la società che gestisce il merch e i fondi è americana, mentre i membri sono dislocati un po’ ovunque, Italia compresa (paese che è anche il mittente di tutto il merch destinato all’Europa continentale). “New World”, forse, è proprio una dichiarazione di intenti, un titolo che mette in mostra quello che siamo, quello che siamo diventati oggi in un marcato confronto con il passato, con quello che facevamo, con le regole ormai vetuste e cadute in disgrazia. “New World” è un disco incalzante, potente, intenso, teatrale: c’è la potenza del power metal più esaltante, ci sono i Therion più profondi e creativi, c’è il power synth metal più curato ed esaltante, c’è una teatralità senza confronti… cosa che pochissime band, forse nessuna, osano più proporre oggigiorno. Da pezzi imponenti ed avvolgenti come la lunghissima “Call of The Towers”, alla rocambolesca “Legend of the Free”. Dalla luminosità di “The Way is the Aim” alla grinta di “The Wheel”. Diamine, questi Russi (ops, scusate il termine proibito, quasi pornografico)… questa band internazionale riscrive le regole del symphonic metal come deve essere proposto, con la sua potenza, la sua teatralità, la sua provocazione e quella sua unica ed indistinguibile travolgente energia musicale!

(Luca Zakk) Voto: 9/10