(Punishment 18 Records) “Di Luce e d’Aria” rappresenta bene il thrash metal senza necessariamente caricarsi di elementi old style. Gli IN.SI.DIA incidono il primo demo nel 1991, si sciolgono sei anni dopo, si rimettono in moto in maniera stabile nel 2017 e tuttavia nel corso del tempo i bresciani hanno retto agli urti del tempo e delle mode che hanno inevitabilmente investito la scena metal mondiale. “Di Luce e d’Aria” è costituito da dieci pezzi dalla natura thrash metal e dall’aspetto vivace, piuttosto dinamico e con soluzioni che derivano anche al di fuori del genere stesso. Per questo motivo “Di Luce e d’Aria” è si un album di thrash metal ma non lo è tale, non lo è dogmaticamente nel senso stretto del termine. Per esempio “Non Siete Complici” ha una linea melodica che potrebbe piacere agli Helloween, però possiede una progressione interna al brano che parte da una sorta di rock and roll e arriva a spingere verso un passo deciso, forte, muscolare. Se brani come “Welcome to My World”, “Salto nel Buio” oppure “Rigenerato” – una canzone fenomenale! – sono tipici e serrati brani tharsh metal dominati da un riffing deciso, volubile, svelto, IN.SI.DIA argomentano anche pezzi in maniera disinvolta ed estrosa come “Tracce Silenziose” e “Nato Nel Vento” che ricorda i Litfiba, ma in una veste degnamente estrema. Le melodie sono onnipresenti, le parti muscolari non sono momenti dove la band carica a testa bassa, anzi in definitiva risulta evidente come gli IN.SI.DIA dimostrino di avere un piano compositivo ben preciso. La loro capacità di diversificarsi nei pezzi ricorda quella degli ultimi Testament e certi freschi fraseggi melodici e non solo quelli i Megadeth di tempo fa. Caratteristiche che emergono perché la band al giorno d’oggi è in uno stato di grazia e di maturità che hanno pochi. I pezzi sono articolati eppure non risultano frammentati, appaiono infatti come un flusso che tiene ben alto il livello qualitativo del tutto.

(Alberto Vitale) Voto: 9/10