(Memento Mori) Terzo album per questo gruppo di ragazzacci cileni, a ben dieci anni di distanza dal suo predecessore. Si sa, il terzo album è quello decisivo… ma nel caso degli Inanna possiamo tranquillamente parlare di una piacevole conferma. Il suono è più maturo, caratterizzato, elaborato e accorto rispetto che nei dischi precedenti, con un cantato davvero potente e cavernoso, un comparto ritmico che trita le pietre, riff che non vogliono sapere di accennare un qualcosa che sia lontanamente melodico. Sette tracce potenti, intrise di mitologia arcana e malefica, figlia di una cultura lontana dalla nostra, dove il magico e il quotidiano convivono, una cultura dove gli dei non hanno misericordia, ma sonno bensì avvezzi ai vizi e alle emozioni umane più oscure, come la vendetta e la rabbia. Un disco in cui si sente tutto l’amore che i nostri nutrono per i mostri sacri del genere, Morbid Angel su tutti; anche se qui viene conservata quella primordialità, quella tribalità e feralità che i Morbid Angel non hanno mai voluto rappresentare in musica, risultando sin troppo chirurgici nei suoni…

(Enrico MEDOACUS) Voto: 8,5/10