copincite(Minus Head Records) Chiariamo da subito, per chi non lo sapesse, che gli Incite di Phoenix sono la band nella quale canta Richie Cavalera, figlio di Max. “All out War” è il nuovo album che mette in mostra un sound molto tenace e robusto, ovvero un groove thrash metal con influenze di famiglia (Sepultura, Soulfly, Cavalera’s Conspiracy), i Pantera e qualche idea alla Fear Factory. Più in generale gli incite sembrano provenire dal thrash americano della seconda e finale metà anni ’90. Un sound rabbioso, spesso articolato e che mette in fila una serie di pezzi che tutto sommato sono piacevoli. Ovvio andare con i piedi di piombo o magari con preconcetti nei confronti di un figlio illustre (in realtà è il figliastro), ma la concentrazione sulla musica e il risultato di un ascolto attento effettivamente permette di scovare una manciata di buone canzoni (“Hopeless”, “Nothin Remains”, “Exposed”, “4Ever Loko”, “Feel the Flames”). Esistono anche pezzi meno convincenti per il solo fatto di essere canzoni dall’aspetto “usa e getta”, cioè che dopo un primo impatto coinvolgente dimostrano una fisionomia poco elaborata. Ad esempio l’iniziale “The Aftermath” e “Retaliation”. La seconda è da citare tra quelle che hanno un retroterra hardcore, anche se alcune lo espongono meglio, come “Feel the Flames”, il quale è espresso al meglio anche per via del cantato spesso in sintonia col genere da parte di Richie. Gli Incite propongono un lavoro in parte derivativo, ma con il piede ben piantato sull’acceleratore e in modo tale da far sobbalzare l’ascoltatore, come in una dimensione live.

(Alberto Vitale) Voto: 7/10