copinfernalpoetry(Bakerteam Records) Daniele Galassi e Alessandro Vagnoni, chitarra e batteria, sono ormai due elementi dei Dark Lunacy, ma dopo “Nervous System Failure” la band marchigiana non si è di certo smontata e a quattro anni di distanza ecco il nuovo album. “Paraphiliac” è tra le release italiche più attese e in cui ovviamente anche Galassi e Vagnoni hanno dato il loro contributo e credo che in definitiva gli Infernal Poetry non hanno deluso le attese. Se dopo l’intro “Preliminaries” la canzone “Stumps” mi ha fatto credere che la band fosse scaduta in un death metal troppo moderno e derivativo, ecco che la sequenza “In Glorious Orgy”, “Hypertrophic Jellyfish” e “Everything Means “I”” mi ha da subito tranquillizzato, rivelandomi una band energica, ma piena di idee compositive modellate da una buona capacità agli strumenti. Quest’ultimo aspetto è ben evidente e la band ha così i suoi risvolti technical death metal fluenti e per niente di carattere cervellotico. Gli Infernals non sono gli ultimi arrivati e la loro padronanza esecutiva è ben risaputa, ma l’ascolto dell’album è stato spinto comunque dalla curiosità di capire se fossero ancora in forma. ” Barf Together” solleva un riffing che scorre come una pioggia imponente e  “The Copy/Paste Syndrome” è un tarantolato esempio di groove death metal. La cosa che resta dentro alla fine di questo ascolto sono di sicuro le diverse melodie che gravano nei pezzi: alcune inquietanti, altre vivaci (su tutte l’incipit di “The Miss-Treated”), altre ancora costruite su riff corrosive o carichi di groove. C’è tutto in questo album, ma soprattutto è un death metal moderno e non scontato.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10