(Metal Blade Records) Brutal death inglese. Questo troverete, niente di più, ma soprattutto niente di meno. Ma perché si dovrebbe scegliere questo gruppo rispetto ai mostri sacri del passato? Beh, in effetti ci sono alcuni elementi inediti, primo tra tutti degli inserti ‘melodici’ e atmosferici di tastiera, seppur sparuti, che spezzano il ritmo e danno spessore e dinamicità a dei pezzi altrimenti adatti come colonna sonora ad un tritacarne industriale. Ecco allora che si può tranquillamente dire che tra le mani avete un ottimo prodotto, diverso dal ‘solito’ brutal spaccasassi, ma non. Meno inumanamente violento e blasfemo, con riff e batteria da far spaventare i neonati, con una di quelle voci che vi faranno rischiare la scomunica per averle ascoltate. Prodotto simpatico, interessante, non banale e dinamico. Tutti termini che, solitamente, con il brutal non c’azzeccano nulla.

(Enrico MEDOACUS) Voto: 8/10