4 panel.eps(Crime Records) Convincente debutto per i Danesi Innsmouth, band che unisce le tematiche oscure di Lovecraft al sound devastante del brutal death americano. Le influenze principali sono da ricercarsi nella frangia più tecnica del brutal, come Suffocation, Dying Fetus, Nile e Necrophagist. Ma le fonti d’ispirazione arrivano anche dal metal anni ’80, soprattutto negli assoli di chitarra, talvolta melodici, altre volte vorticosi di stampo neoclassico, fino ad arrivare alle tessiture intricate molto vicine a quelle proposte dai Cacophony, come nel caso dell’opener “Vomiting a Hole In The Soul”, con assoli stilisticamente vicinissimi agli intrecci creati da Jason Becker e Marty Friedman. La band si fa, talvolta prendere la mano, perdendo di vista l’efficacia delle canzoni in favore dello shredding più sfrenato; è il caso di “Under The Pyramids”, brano infarcito di sweep pickings e assoli ultra vorticosi dove il riffing e il cantato sembrano fare da mero accompagnamento. Molto meglio costruita è “Reanimator”, dalla sezione ritmica devastante, con diverse parti soliste di chitarra e basso bene integrate nella struttura del pezzo. La strumentale “The Colour Out Of Space” è aperta da note di pianoforte, per poi continuare con partiture prettamente prog, con tempi dispari e parti soliste davvero avvincenti. Un debutto che mostra una band dalla tecnica spaventosa e dalle doti compositive elevate, che però tende a cadere nell’auto compiacimento facendo sfoggio talvolta di un eccesso di tecnicismi. Nel complesso, però, i brani sono brutali e ben costruiti, e troveranno ampi consensi dagli amanti del brutal più tecnico e intricato.

(Matteo Piotto) Voto: 7,5/10