(Unholy Prophecies / Equinox Discos) Una dichiarazione d’intenti “Metal Still Means Danger”, titolo del secondo album degli Insulters. La band spagnola mette sul piatto nove brani di metal estremo, maleducato, cafone ed assolutamente accattivante. Il genere proposto è un blackened thrash metal piuttosto tirato, con blast beats e riffs taglienti, mescolato con il death ed un pizzico di rock’n’roll motorhediano. Il sound è bastardo, grondante di quell’attitudine minacciosa che spesso manca nel panorama metal attuale. Ok, non ci troviamo di fronte a nulla d’innovativo, visto che queste le sonorità le hanno proposte i Witchery una ventina di anni or sono, ma le composizioni colpiscono nel segno, scatenando spesso e volentieri furiosi headbanging, grazie a soluzioni ritmiche azzeccate ed un retrogusto melodico presente anche nei momenti più efferati. Lo stile dei primi Sodom affiora prepotente in alcuni frangenti (“Bang Your Fuckin Skull” ricorda in maniera imbarazzante “Outbreak Of Evil”), con riffs veloci ed aggressivi, sorretti da un drumming incalzante che spesso vira verso soluzioni più estreme e veloci. Un disco un po’ manieristico sotto certi aspetti, ma che porta alla luce quella voglia di far male quell’attitudine nuda e cruda che nel metal patinato contemporaneo, spesso e volentieri latita.

(Matteo Piotto) Voto: 8/10