copintercostal(GPS Prod.) I ginevrini Intercostal sono quel tipo di band che riesce ad apparire interessante già dopo poche canzoni. Basta veramente poco per lasciarsi andare alle progressioni stoner di questa band rossocrociata che riesce ad essere potente, forte di un groove cupo, di una sezione ritmica intensa e adrenalinica, ma anche di pochi pezzi cantati e molti dunque strumentali o con una forte dominante del secondo aspetto. Stoner, ma non del tutto, non sempre. “Lay Down Arms” presenta una fase centrale molto incattivita e bastarda, tra un thrash/hardcore e uno pseudo death metal. Questa canzone è solo un esempio, uno dei tanti e dei possibili momenti eccentrici di questo lavoro titanico, forte, robusto, ma non da meno pensato e strutturato attraverso linee semplici ma dirette, prive di fronzoli. Lo sludge che spesso fa capolino (basterebbe ascoltare l’attacco di “Tons of Humans”) e dilata ancora di più queste atmosfere che risultano anche andanti e fluenti, nonostante il peso delle distorsioni e drumming che spingono la temperatura ai livelli di un reattore nucleare. Una gran bella potenza questo “Intercostal” ed è solo un debut album, attenzione! Il modello sonoro non è assolutamente nuovo, eppure gli Intercostal suonano come una band vissuta o almeno ben consapevole della tradizione sonora della quale è parte e per poco meno di 40’ la celebrano con riff tipici, cioè infarciti di tutti i modelli possibili dello stoner e suoi derivati. Una band interessante, certamente vivace e tonica. Il margine di miglioramento è decisamente importante, gli Intercostal possono esprimersi a livelli ancora più ricchi, ma occorrerà ancora del tempo prima che gli Svizzeri canalizzino in forme più fluenti il proprio songwriting, ancora selvaggio ed istintivo.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10