(autoprodotto) Il death/black degli spagnoli Into The Nethermost è strano. Dotati di una tecnica sopraffina, si posizionano tra i The Monolith Deathcult, ma senza la componente digitale ed avantgarde, ed un black ricco di varianti, passaggi acustici, licks perversi, ritmiche contorte… dando vita ad una concezione molto prog del metal estremo, ricordando vagamente percorsi battuti da band come i Cynic, incrociandosi con geni come i Nile. Ma siamo lontani dalle imitazioni, in quanto questo malefico “Chronicles from the Black Bile” offre molto, suona originale ed assurdamente coinvolgente. “For Our Days Are Numbered” è brutale, efferata, devastante; il vocalist è disumano, feroce, tetro. Ed i riff sono letali, a tratti mandano in tilt il cervello, a tratti sono schifosamente catchy… lasciando spazio a parti acustiche, atmosferiche, fuori contesto ma sapientemente amalgamate. Complessa e veloce “Sons of the Ophidian”: dalla violenza appare quella sezione acustica, melodica e vagamente folk che trovo irresistibile, geniale, superba. E poi c’è quell’armonia che lascia spazio ad ulteriore violenza, nella quale il growl possente diventa uno scream senza regola. Con “The Withering of All Species” non siamo più in territori estremi con inserti acustici, piuttosto in una nuova dimensione dove il brano prende una piega diversa, e si percepisce un disegno compositivo più globale, dove le varie parti sono nate nello stesso istante di ispirazione e di manifestazione energetica. Fantastica “Ex-Nihilo”, il brano più corto del disco ma anche il più diretto, efficace, ricco di varianti, di momenti maledettamente metal. Violenza, teatralità e folklore con “Knowledge Through Suffering”, mentre la conclusiva “A Descent into the Abyss” alza di nuovo la bandiera del death metal ultra tecnico, con paretesi riflessive d’alto livello, come quella a base di basso collocata verso il finale. Un album che devasta, tortura, macina e disintegra… ma anche un album che incanta, coinvolge, emoziona, tocca i sentimenti: l’intelligenza compositiva ed esecutiva degli Into The Nethermost è spesso sorprendente, in quanto abbracciano l’ascoltatore e lo accompagnano, per mano, attraverso labirinti ostili ricchi di angoli luminosi e paradisiaci ma anche di vicoli ciechi funesti e mortali.

(Luca Zakk) Voto: 9/10