(Massacre Records) Già autori dell’album “Goetterdaemmerung” nel 2007, gli austriaci Irdorath incidono questo secondo album e successivamente cantante e bassista lasciano la band. Markus, chitarrista, reincide la propria voce e con l’arrivo di Mario al basso la line up è di nuovo al completo. L’album viene poi masterizzato da Andy Classen presso lo Stage One Studio (Legion of the Damned, Dew-Scented, Belphegor, Tankard) e la copertina curata da Artwars Mediadesign (Kreator, Dismember, Sinister, Supreme Pain). Gli Irdorath suonano un misto tra black, thrash e death metal, dividendo tra questi stili l’andamento dei pezzi. Questi sono dieci, ma non tutti riescono ad alzare il valore dell’album: l’impressione è che vi sia qualche riempitivo. Le chitarre di Markus Leitner e Manuel Eschenauer sono fresche, feroci e costruiscono riff aggressivi e coriacei. Sono loro a condurre i giochi, mentre il drumming di Thomas Leitner ha un suono secco, ma con qualche trigger di troppo. Gli episodi migliori sono “Freitodzwang”, “Stummheit”, “Bald Ersäuft Die Menschenbrut” e “Taubheit”, ma essenzialmente gli Irdorath danno il meglio di se quando innestano le soluzioni melodiche, a discapito di una granitica compattezza diffusa. E’ un album che attraversa diverse fasi, con momenti interessanti, bilanciati da altri compatti, energici, ma alcuni poco esplosivi. “Dekonstrukteur Des Fleisches” è comunque un lavoro gradevole.

(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10