(War Anthem Records*) Sono ispirati al death metal svedese dei primi anni ’90 i francesi Iron Flesh e lo dimostrano nuovamente in questo secondo album. L’old school è suonato con sincera convinzione e una certa disinvoltura. Sono bravi gli Irons, hanno infatti il passo spedito delle band di quell’epopea e mostrando una buona vena melodica in ogni sezione dei pezzi. L’uso degli assoli di chitarra aggiunge poi quel qualcosa in più. I nove pezzi scorrono in maniera accattivante, anche grazie a qualche riff che fa subito presa, contemporaneamente anche con qualche tipica cavalcata serrata spezzata da variazioni e cambi repentini. Il cantato riecheggia con un tono harsh e appare ben inserito sia nelle fasi più ritmate che in quelle veloci. “Relinquished Flesh, la possente “Demonic Enn” che fa un po’ il verso agli Asphyx, “Death and the Reaper’s Scythe” e “Incursion of Evil” sono pezzi di punta in “Summoning the Putrid”. Il resto però si lascia ascoltare e mette di buona lena l’appassionato del genere e chi ha da sempre a cuore band come gli Edge Of Sanity oppure certe melodie care al doom britannico, altro elemento rintracciabile nel sound degli Iron Flesh.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10

(*) L’album esce in vinile colorato e nero, ma in versioni limitate, con War Anthem Records, mentre la francese Grate Dane Records pubblica la versione in CD.