copironsavior2(AFM/Augdioglobe) “The Landing” è stato uno dei primi dischi ad essere recensito su questo portale (QUI); a poco più di due anni di distanza, gli Iron Savior di Piet Sielck tornano in pista con il loro ottavo album in studio. Resto convinto, come lo sono da anni, che il momento d’oro della band sia passato da parecchio tempo, forse già con l’abbandono di Kai Hansen; però devo dire che questo “Rise of the Hero” mi suona più fresco e vivace del suo diretto predecessore. Ovviamente siamo sempre in presenza del classico power metal di scuola tedesca, però stavolta Sielck, Nack e compagni mi sembrano maggiormente ispirati, e piazzano più di un refrain vincente lungo le 12 tracce del nuovo capitolo fantascientifico della loro saga. “Last Hero” apre il disco con una cavalcata potente e stentorea: lì dietro si sente ancora Thomas Nack che macina come ai bei tempi. “Far beyond the Time” ha un gradevole fascino da Blind Guardian dell’età di mezzo, mentre “Iron Warrior” ha quei suoni da metallo più classico, muscolare ed energico. “The Demon” è un mid-tempo avvolgente prima della scoppiettante conclusione: “Fistraiser”, con il suo ritornello ‘Heavy Metal is our Deal’, è davvero la summa di questi ultimi e potenti Iron Savior. Dirompente anche l’impianto del miglior pezzo del disco, “Thunder from the Mountains”, che in qualche passaggio sembra quasi un omaggio ai Gamma Ray. In scaletta c’è anche la cover di Mando Diao “Dance with Somebody”, ma potete fare finta di niente come ho fatto io. Beh, felice di ritrovare in forma una band nella quale non avevo più tanta fiducia!

(Renato de Filippis) Voto: 7,5/10