(Atomic Fire Records) Undicesimo album per Jag Panzer, band di punta della scena metal statunitense nata nel lontano 1981. La prima novità è la fuoriuscita del chitarrista Joey Tafolla, rimpiazzato dall’ottimo Ken Rodarte, il quale è abilissimo a non far rimpiangere il funambolico axe man di origine italiana. La seconda novità è che “The Hallowed” è un concept album, pertanto la band si trova nella condizione di dover adattare il proprio inconfondibile stile con l’epicità dettata dalla struttura narrativa della storia, ambientata in un futuro post apocalittico e raccontata dal punto di vista degli animali, integrando così la versione narrata dal fumetto pubblicato poco prima dell’uscita dell’album, anch’esso intitolato “The Hallowed”, il quale fornisce la versione umana dello scenario. Per quanto riguarda il lato prettamente musicale, la band dimostra un ottimo stato di forma a partire dall’arrembante “Bound As One”, opener veloce ed aggressiva ai limiti del thrash. “Prey” è rocciosa e scoppiettante, mentre “Ties That Bind” ruba il riff di “Revelation” degli Iron Maiden e lo mette a disposizione dell’ugola infinita di un Harry Conklin in stato di grazia. “Onward We Toil” gronda epicità a non finire, alla pari di “Edge Of A Knife”, cavalcata metallica impreziosita da grandissimi assoli. Ma la vera chicca in fatto di pathos, intensità ed epicità cinematografica è la conclusiva “Last Rites”, grandiosa nel suo incedere lento e fiero. Potenza, aggressività e classe da vendere per una band che, dopo più di quarant’anni di carriera ha ancora molto da dire.

(Matteo Piotto) Voto: 8,5/10