copjavelin(Pure Undergound/Audioglobe) Il primo embrione dei Javelin risale addirittura al 1983, ma solo oggi questi meritevoli tedeschi arrivano al debut: quest’epoca di revival sta insomma permettendo a tutti di realizzare i propri sogni nel cassetto! Va comunque detto che in questi 30 anni (!) la band ha pubblicato due ep e un demo. Ben dodici brani più intro per questo “Fragments of the Inner Shadow”, e un minutaggio che arriva esattamente a un’ora. “The Arrival” è arrembante ma poteva contenere un ritornello più incisivo; se “Birth of a Plague” è un tributo, addirittura troppo scoperto, alle atmosfere maideniane, di tutt’altra pasta è “Down”, che invece conduce ai toni più cupi e drammatici del metallo tedesco (io ho pensato ai Paragon o a certi Majesty epici). Tostissima anche la lunga “Falling”, mentre si gioca tutta in velocità “Now, that I know”. Solida, fluviale e a suo modo maestosa “Closer to the Pain”, con finalmente il bel refrain che stavo aspettando dall’inizio del disco; “Dark broken Land” ci mette altra solidità e altra energia. Un roccioso esempio di heavy/power tedesco che non disdegna qualche tono maggiormente oscuro.

(Renato de Filippis) Voto: 7/10