(Ektro Records) Come riportato nelle note biografiche, alcuni hanno definito i Jesters Of Destiny come la prima alternative metal band della storia. Una definizione piuttosto calzante, anche se parzialmente fuorviante. Se infatti la caratteristica dell’alternative è la contaminazione tra generi, è anche vero che nessuna band suona come i Jesters Of Destiny, assenti dalla scena da quasi trent’anni, dopo un paio di album molto particolari e purtroppo non capiti dal pubblico. Questo ritorno sulle scene riparte da dove la formazione losangelina si era fermata prima di sparire dalla circolazione, con un sound che mescola in un calderone l’aggressività dell’hard and heavy, psichedelia, parti soliste jazzate, melodie alla Beatles ed il rock/blues dei Rolling Stones. L’opener “Fire In The Six Foot Hole” ha un groove irresistibilmente accattivante, con parti vocali che mi richiamano alla mente una via di mezzo tra Bon Scott e Paul Stanley. “Chalk Outline” parte arrembante, con un riff diretto ed incalzante, per stemperarsi poi in sonorità più dilatate di matrice jazz. Un sample tratto da qualche film horror apre “’Til The Following Night”, brano a metà tra rock e musical non lontano dai Blues Brothers. “Peace, Blood And Charlie Cocaine” è uno strumentale dominato da un basso funky e dall’assolo di batteria tecnico e potente. “Another Fire Six Feet Deep” è monolitica ed ipnotica, con una sezione di fiati che vivacizza il tutto. “Happy Ending” è un valzer per voce e chitarra acustica davvero suggestivo ed inusuale. Un disco geniale, che unisce l’energia dell’hard rock e sonorità vintage creando un sound unico ed inimitabile

(Matteo Piotto) Voto: 9/10