(Visionaire Records) Il compositore e musicista Federico Romano che si firma come June 1974, pubblica un nuovo album completamente strumentale nel quale infonde i molteplici stili e generi dei quali si serve per la propria musica. Una nutrita discografia quella di June 1974, popolata da album e singoli, nonché collaborazioni con fotografi, artisti e modelle per le copertine che vestono le sue pubblicazioni. Romano con “Rebus” sviluppa dodici pezzi nei quali trionfano come d’abitudine la melodia, presentando i soliti arrangiamenti del marchio June 1974. Un concatenarsi e susseguenti di frammenti ben allacciati tra di loro che creano dei flussi sonori atti a trasportare l’ascoltatore altrove. Rock, elettronica, metal dai tratti alternative e rock d’atmosfera sono i filoni principali. I pezzi presentano momenti di calma tra le varie e calibrate andature spedite, le quali sono sottolineate da pattern ritmici spesso troppo frenetici. Trionfano arrangiamenti, melodie e una quadratura compositiva in pezzi come “Dead or Alive” che trasmettono un certo feeling anche grazie e lineamenti della chitarra un po’ blues. La title track è maestosa e dalla melodia perfetta per una colonna sonora. Altro pezzo di una certa manifattura è “Waving the Pirate Flag”, si fa notare la breve composizione acustica “Random Hearts” e il blues-rock di “Fede” che mostra una solarità trionfante. Nell’opener “Passion and Patience” l’assolo di chitarra è di Richard Fortus dei Guns ‘N Roses. Il suonare con altri musicisti è un altro atto distintivo nella discografia del musicista Federico Romano. “Rebus”, come altri lavori di June 1974, presenta delle perle che risultano piacevoli e moderne, sia per i suoni che per il taglio melodico. Il tono un po’ cinematico in certi pezzi dell’album, grazie a sintetizzatori e ritmi artificiali, consegna le melodie a un’epica del futuro che accompagnerebbe bene chiunque nel proprio e personale film di una vita. La copertina di “Rebus” è di Mark Kostabi, lo stesso autore delel copertine di “Use Your Illusion” dei Guns ‘N Roses.

(Alberto Vitale) Voto: 7/10