(Noise Records) L’opera raccoglie per la prima volta insieme i primi tre album dei Kamelot e nella versione vinile colorati e CD: sono “Eternity” del 1995, “Dominion” del 1996 e “Siége Perilous” del 1998. Le tre versioni rimasterizzate, in più per “Siége Perilous” figurano tre versioni demo di “Kings Eyes” intitolata però “Look Through These Kings Eyes”, “Milllennium” e di “Eternal Flame”, diventata poi “Once a Dream”. “Ascension” è un’iniziativa pregevole da parte della Noise perché offre uno sguardo sulle radici power metal della band, oggi capitanata dal veterano Thomas Youngblood, che si inseriscono in questo heavy metal di taglio prog per via degli arricchimenti sinfonici, le ampie e continue melodie, alcune dalle trame esotiche. Le concezioni strutturali dei pezzi poi non sono in secondo piano. Questi sono gli aspetti più noti dei Kamelot, i quali agli esordi potrebbero risultare acerbi, eppure non meno affascinante del previsto. Sono tre album prodotti in maniera diversa tra loro, in anni nei quali le produzioni metal iniziavano ad essere smaltate. Il modo di suonare dei Kamelot, insieme ad altri nomi, ha fatto scuola negli USA. Vi ricordate per esempio dei Nevermore? Gli stessi Queensrÿche. “Eternity” è un album forse acerbo, distaccato dal power metal, incline a un heavy metal puro non manchevole di buone canzoni e con all’interno tratti che definiranno poi la band. “Dominion” mette in risalto l’epic e il power, presentando dei pezzi variegati, alcuni immediati e altri meno. Resta forse un episodio isolato nella discografia della band. Infine “Siége Perilous” presenta il nuovo cantante Roy Khan, un nuovo batterista, melodie arcaiche, epiche, poderose, alcune accattivanti, molte malinconiche e oscure. In definitiva dai tre album si ricava solo uno sguardo positivo, sia su quel periodo della band che su quanto arriverà a fare dopo.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10