(Autoproduzione) Secondo una mia personale teoria, le band di metal estremo che hanno un nome che termina con la “y”, hanno (molto spesso) un sound mostruoso, ruvido e rozzo. Cioè band con gente che bada al sodo, senza compromessi. Chicago è la terra che ha dato i natali a questi quattro brutal death metaller, ancora acerbi e scossi da cambi di line up, ma con un full length alle spalle (“Mind Deterioration” del 2012) e una vagonata di esibizioni live per aprire a gente come Dying Fetus, Origin, Vital Remains, The Faceless,Incinerate e Gorgasm. In quattro anni di attività questa è la terza incisione e fino ad ora i Kataplexy hanno ricevuto molti consensi. Brutali, veloci, spietati, ma non senza un filo di lineare e perfida lucidità, tuttavia l’elemento brutal in più momenti sembra tramutarsi in grindcore. Tutti i musicisti in questo marasma aggressivo denotano una buona preparazione tecnica che si fonde perfettamente con il sound torbido e ombroso. I tre brani sono di conseguenza fulminanti e stuzzicano la curiosità di andare a capire cosa combinarono l’anno scorso con il debut album. La “teoria della y” è sempre valida!

(Alberto Vitale) Voto: 7/10