copkausalgia(Saarni Records) A ben sei anni dalla formazione, debuttano i blacksters finlandesi Kausalgia. In realtà la band esiste dal 2004, inizialmente con il moniker Hypotermia, anche se non ha mai pubblicato una release ufficiale. Siamo in territori black, ma con una certa vena atmosferica arricchita dalle keys, che non sono una aggiunta nella base ma uno strumento ufficiale suonato da un membro della line up. Il progetto iniziò come un duo (chitarra più voce e batteria), integrando poi man mano il resto dei componenti e nel 2012 arriva ad l’EP, “Farewell”, il quale convince che il progetto può andare avanti. Ben tre anni per dar poi vita a “Dreamquest”, lavoro che sembrano aver curato maniacalmente; quasi tre quarti d’ora dove riff mid tempo e vocals devastante sono supportati da parentesi atmosferiche e da intense parti di tastiera, capaci di intensificare l’aura oscura rappresentata dall’intero disco. “The Call” apre rilassante, sognante, prima di abbandonarsi ad un riff travolgente sempre a cavallo tra il violento (e catchy!) ed il coinvolgente, grazie all’ottimo lavoro al synth, strumento che alimenta la dimensione sonora senza però essere dominante o invadente. “Thorns” è pulsante, un riff di matrice Sodom, ma con una iniezione melodica corposa ed interessanti accelerate che tendono a territori remotamente folk/epic. Riflessiva “Sarastus”, canzone oscura, con una trionfale decadenza di fondo. Vaghe tracce prog con “Stagnation”, mentre la title track è veramente valida, con un crescendo atmosferico suggestivo che permette all’ascoltatore di esplorare un pezzo sostanzialmente lento, estremamente melodico, infinitamente tetro. Possente “Vihamiehet”, intensa ma piacevolmente grezza “Moss” prima della conclusiva “As the Curtain Falls“ che interpreta perfettamente l’etichetta “Atmospheric Dark/Black Metal” dichiarata dalla band. Un disco piacevole, non memorabile, ma molto intrigante, trascinante… a tratti avvincente, capace di intrattenere offrendo poesia musicale ma anche una buona dose di riff efficaci innestati un ambientazione decisamente tetra.

(Luca Zakk) Voto: 7,5/10