copkernelgeneration(autoprodotto) Evoluzione. E’ forse questa la chiave di questo progetto dal moniker emblematico ed decisamente attuale, ispirato alla deviazione della modernità sociale. Si tratta di un duo Piemontese (trio in sede live), che si evolve da svariate esperienze musicali, locali dando a questa evoluzione una direzione libera, piena di ispirazione, piena di aritmetica dei generi per ottenere qualcosa di nuovo, coinvolgente, avvolgente. Il genere? Ovvia la domanda, ma non scontatissima la risposta… cosa che personalmente trovo stimolante, gradendo sempre le componenti innovative che portano a piccoli passi di… evoluzione. Riffing taglienti incastrati dentro aree ai confini tra ambient ed industrial, creano atmosfere cariche di elettricità statica, capaci di distogliere la mente esaltando la componente fisica, la grinta, la rabbia, la perdita di controllo. L’EP, che anticipa il disco previsto per il 2015, è strutturato in maniera crescente: le prime tre tracce, strumentali, sono un costante crescendo di ambienti che si materializzano, divagazioni a cavallo tra disegni elettronici e riffing thrash e prog metal. Interessante “Age Of Aquarius” che scorre poderosa, manifestando dettagli che sfiorano confini di black sinfonico e metal melodico o classico, mentre una componente trionfale, ma oscura e pessimista, è espressa da “Welcome to Decadence”. Le ultime due tracce, quasi inaspettatamente, introducono la componente vocale finora silenziosa; mi chiedevo quale tipo di voce potrebbe risultare interessante su queste sonorità così fruibili ma trasversali e la risposta viene proposta con chiarezza e gusto creativo. Il vocalist (e poli strumentista) Paolo ha una voce pulita, ma graffiante, ricca di perversione… una voce nella quale trovo tracce di Steve Sylvester dei Death SS, ma anche di David Draiman dei Disturbed (nella versione più clean)… collocando questo timbro e stile a cavallo tra il metal, l’alternative ed il nu-metal, evidenziando una vasta flessibilità. Bella “Harbingers Of Doom” anche se la seconda parte non si distingue per originalità, nonostante sia assolutamente diretta e catchy, mentre la conclusiva title track torna a mescolare progressive e metal estremo nelle loro varianti sinfoniche; un pezzo pieno di ottime varianti, dove il vocalist fa la differenza, questa volta per una certa impostazione contemporaneamente eterea, melodica e grintosa. Un eccellente EP di debutto, composto con passione, lontano da regole prefissate, lasciando libera espressione alla creatività ed al gusto musicale, senza porre alcun limite alle idee, che risultano sempre e comunque modellate con gusto e visione di insieme. Marzo 2015, ovvero quando dovrebbe uscire il full length, sarà un mese senza dubbio interessante.

(Luca Zakk) Voto: 8/10