(Season of Mist Underground Activists) L’etichetta francese offre spazio a questa realtà black metal della Bielorussia. I Khandra hanno già pubblicato due EP e dunque l’esordio su full length arriva con l’insegna di un’etichetta presitgiosa, sempre pronta a scovare nuove proposte come testimonia anche la sua divisione ‘undeground’. Suonano il black metal in maniera ruvida con cenni di modernità quanto di old style, ottenendo una sequela di pezzi travolgenti e comunque ben concepiti. In nemmeno 45′ i Khandra radono al suolo ogni cosa, alternando sia espressioni veloci che non. Ciò che colpisce sensibilmente in “All Occupied By Sole Death” è proprio il sound grezzo, apocalittico, con toni spesso post black metal in stile Mgła per esempio. Nelle fasi meno irruente e dai ritmi contenuti, la band ingigantisce il proprio clima concettuale. Khandra, che si pronuncia [xɐnˈdra], è un termine che descrive una noia mortale che va oltre i limiti. I limiti sono la morte (nella tracklist compare anche il brano “Thanatos”, appunto ‘morte’ in greco) e la loro stessa musica vuole essere una realtà priva di emozioni determinate da legami sociali. Che sia il vuoto interiore o quello che forse si nasconde dietro la nostra società, i Khandra lo esprimono con un atto comunque furioso, dove le melodie sostanzialmente guerrafondaie, aspre, a tratti epiche che abbracciano l’old style. Il brano “In Harvest Against the Sun” prevede un mid tempo ben calibrato, con una struttura del pezzo quanto del riffing di natura blackened death metal. Ne esistono di altri esempi del genere anche se più brevi all’interno di “All Occupied by Sole Death”, a conferma di come i bielorussi abbiano una visione compositiva che vuole portare il genere dai suoi schemi classici a soluzioni contemporanee.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10