(Nuclear Blast Records) Nuovo, e secondo album, per la band che vede protagonisti Max Cavalera, chitarra e voce per l’ex frontman dei Sepultura, Greg Pulciato, anche lui voce e chitarra ed ex The Dillinger Escape Plan tra le tante cose, Troy Sanders, altra voce ma al basso lui che è dei Mastodon. Con loro tre un nuovo batterista, Ben Koller, tournista per Marilyn Manson, Judas Priest e membro dei Converge. Sostituisce Dave Elitch, fuori da qualche anno. Il precedente album è del 2014 e prende il nome della band (QUI recensito). “Reclutant Hero”, almeno per chi scrive, decolla a stento, a causa di un trittico di canzoni iniziale delle undici totali alquanto piatto. Poi emerge il meglio fatto soprattutto da quel buon equilibrio canoro nel quale tutti vocalmente si ritagliano il proprio spazio, in una selva di riff colmi di pathos quanto di solidità. Forse, questo è il limite, mai per un tratto che sia veramente superlativo, viste le tanti menti del progetto. “Reclutant Hero” diventa un ascolto gradevole, ma a pensare che in esso sono coinvolti Max Cavalera, Pulciato e gli altri le aspettative restano freddine. Colpa anche di un canovaccio stilistico che in definitiva poteva anche essere ridotto. Oltre quarantasette minuti per una serie di pezzi che hanno tutti una fisionomia standard, costruita con metalcore, thrashcore, crossover. Tra gli aspetti positivi, sempre a giudizio di chi stende queste righe, sono i misurati ma persistenti inquinamenti punk, tra le pieghe thrash metal. Nella canzone “Filthy Vagabond” poi salta fuori in maniera totalizzante ed è un bene. Certo, dei sussulti sparsi vi sono e “Reclutant Hero” ha bisogno di carburare per poi mettere il pilota automatico. Un atto facile visti i musicisti coinvolti, i quali alla fine non tutti infondo la propria arte che li ha resi famosi.

(Alberto Vitale) Voto: 7/10