copkingfear(Quality Steel Records) L’oscuro lato umano che cela quella forza misteriosa la quale spinge verso un desiderio possessivo estremo, una fame insaziabile di conquiste, trofei. Forse per essere ricordati, forse per essere immortali, forse per firmare il passo fondamentale di un genere umano che altro non è che una piccola insignificante scintilla nella vastità dell’universo. Ispirato alla storia dell’alpinismo e delle conquiste di cime altissime, questo “Frostbite” descrive perfettamente in chiave black metal l’assurdità umana, il vanto senza senso che è della nostra razza, il tutto caratterizzato da un’ambientazione fredda, tipica delle montagne, dove il gelo è dominante, dove il freddo eterno è il vero nemico, il vero giudizio dell’operato umano. Sono tedeschi, ma il concept è stato scritto tra i boschi Austriaci, capaci di trasmettere al chitarrista Mål Dæth le sensazioni che hanno generato l’ispirazione per il debut album di questo trio. Forti delle capacità di un singer malvagio, Nachtgarm, voce dei Dark Funeral tra il 2011 e 2012, i King Fear scatenano un black metal possente, non necessariamente super veloce, pieno di groove, di ritmica incalzante, di carisma. Immensa la title track piena di accordi aperti, dissonanti, supportata da un drumming poderoso ed una performance vocale disumana. La opener “Conquering The Useless” che con la conclusiva “Re- Conquering The Useless” chiude un cerchio infernale, risulta pesantissima, letale, un’autentica arma devastante. Riff veloci prima, mostruosamente cadenzati poi sulla stupenda “Immortalized”, pezzo che prende il meglio del black e di una certa vena estrema di death/thash. Incanta, stordisce, paralizza il riff malefico di “Black Gravel”, mentre sconvolge la brutalità di “Emptiness Aloft” che sfiora il death metal per arrivare anche a marcare dei momenti tranquilli, pacifici, un’anticamera pieno di veleno per un finale mortale. Ottimo debutto. Black metal sincero, spogliato di tutto ciò che è inutile, tutto ciò che ne sporca la crudele purezza. Diretto, immediato, poderoso. Un album che non delude su nessun fronte.

(Luca Zakk) Voto: 7,5/10