(Aural Music) Tetri, occulti, decadenti. Rimbombanti. Sono inglesi e giungono ad un secondo album di doom intenso, ma ricco di dettagli che lo innalzano ad un livello progressivo, una evoluzione tecnica che comunque non toglie le tenebre, non aggiunge luce, non propone speranza. Brani come “Doldrum Sentinels” riassumono tutto: melodia, ritmica eccentrica che ricorda teorie di post metal, vocalist occulto che sa spingersi fino a growl ed allo scream. Tuonante ed epica la lunghissima “On Dusty Avenues”, brano che sa essere dolce e sensuale in contesto tetro, ma anche delicato e sognante. Feeling vintage e suoni recenti (non moderni!) con “Eremite’s Rest”. Doom pregiato con “Rapture”. Una band che non ha confini o, per meglio dire, si muove liberamente entro un triangolo di sonorità ben definite ma da loro egregiamente interpretate. Una letale iniezione di freschezza nella scena stagnante scena doom internazionale!

(Luca Zakk) Voto: 8/10