copkongh(Agonia Records) C’è un senso di “fuori fuoco” in questo nuovo lavoro degli svedesi Kongh. E’ un qualcosa che sfigura l’atteggiamento doom/sludge di questa band costituita da soli tre componenti e dove tutto sembra ruotare attorno all’inventiva di David Johannson (chitarra e voce). C’è una maggiore ampiezza delle melodie, le quali sono a prescindere dai connotati musicali che la band adotta, visto che “Sole Creation” si espande su 4 pezzi che vanno dagli oltre 9’ fino ad oltre i 13’. Tre quarti d’ora totali. Una lunga successione di passaggi che si alternano tra il doom e lo sludge più ossuto e pesante e nel mentre alcune trame cupe e ombrose o anche cimiteriali, tendono a dilatarsi e occupare spazio, dando un improbabile respiro a queste lunghe composizioni. Stilisticamente i Kongh si ritagliano anche momenti di alternative metal (anche con una vena di psichedelia) o comunque dalle fattezze attuali e non classiche. Di certo l’album presenta dei passi avanti rispetto ai lavori precedenti, grazie ad una ricchezza compositiva più ampia, eppure c’è la sensazione di una certa stanchezza nel tenere il passo di queste lunghe composizioni.

(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10