(Inferna Profundus Records ) Il demo qui recensito e oggi mandato alle stampe in forma ufficiale era un buon prodotto quando uscì quattro anni fa. Così buono da giustificare questa sua seconda giovinezza. I Krolok, va detto, pur essendo attaccati al black vecchio stampo, non sono poi così facili da ascoltare. Diciamo che non basta un ascolto per capirli appieno, complice il particolare suono prodotto dagli slovacchi, dalla loro attitudine black occulta e per le ritmiche atipiche per il genere. Cinque tracce che trasportano al limitare di una foresta oscura per poi sbatterti nel mezzo del nulla in preda ai più ancestrali dubbi e alle più malsane paure. L’atmosfera trasmessa, rarefatta e mefitica, è diretta e tangibile, tassello fondamentale per del buon black. Ecco, la parola chiave dei Krolok è proprio l’atmosfera, quella sensazione che solo certe incisioni sa dare e che ti lascia qualcosa dentro anche ad ascolto finito. Nel caso di Krolok vi alzerete dalla poltrona con un senso di smarrimento misto a confusione e pessimismo. Insomma, da provare come apripista per la sparuta, per il momento, discografia.

(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 9/10