(Svart Records) Un debutto dalla variegata Finlandia! Death? Black? Giammai… il trio dietro a questo moniker punta diritto a frequenze heavy rock, un po’ punk… decisamente proto-metal. Una band nata dalla noia pandemica, affermando che — visto quanto breve può essere la vita (concetto annegato nell’etimologia del moniker stesso) — è meglio fondare una band oggi piuttosto che domani; pertanto, se possibile, meglio si tratti di una band rumorosa, potente, capace di scolpire riff efficaci, senza un vero piano, senza una vera direzione che non sia dettata dall’ispirazione del momento. È praticamente doom “Paarmojen herra”, scorre tumultuosa “Sillanpolttaja”, melodica e molto pungente “Väärä lääke”. Vibrazioni rock con “Kalmainen poika”, ribelle il singolo “Valoni”, poco ospitale “Taudinkantaja”, tanto dannata quanto divertente “Olkipukki”, libertina “Kaikki tiet vie Gomorraan”, un po’ pazzo l’outro “Musta hahmo”. Tredici brani efficaci, diretti, impattanti, fin troppo brevi per poter ospitare arrangiamenti raffinati o qualche tipo di progressione. Poca immagine, zero pianificazione: una chitarra, un basso, una batteria, degli amplificatori con il volume a palla. Serve davvero altro?

(Luca Zakk) Voto: 7,5/10