(autoprod. / Black Widow) Come un piano sequenza, così è la musica di L’Albero Del Veleno. Qualcosa di cinematografico, una colonna sonora perpetua che fluisce con continuità. L’anno è il 2010, l’albero germoglia e persegue l’obiettivo di una musica che abbia le sembianze di una colonna sonora, ma di ipotetici e reali film horror, thriller, drammatici, idealmente concepiti tra i ’60 e gli ’80. Proprio le sequenze cinematografiche reali di film del suddetto periodo, accompagnano la band nelle esibizioni dal vivo. Nel 2013 la Lizard pubblica l’album “Le Radici del Male”, oggi è la Black Widow a posare i suoi occhi attenti sui quattro musicisti. Il sound de L’Alberto Del Veleno sembra possedere anche un taglio introspettivo, nell’ascolto infatti si avverte la sensazione che i quattro musicisti si guardino dentro e al tempo stesso guardino dentro noi ascoltatori. Questa musica possiede un fattore emozionale, come un’entità che legge gli stati d’animo. Legge l’essere umano e quanto ha intorno a se. Tastiere, chitarre, basso e flauto sono gli elementi de L’Alberto del male. Tastiere e sintetizzatori costruiscono colonne orchestrali, il flauto emerge con ricami, chitarra e basso sono le linee portanti, l’ossatura di un sound magistrale. Momenti epici, psichedelici, momenti di tensione, c’è tutto e questa fiumana di sequenze sonore è un ideale accompagnamento. Si casca in una ascolto a ripetizione di “Tale of a Dark Fate”, senza stancarsi e senza avvertire il limite, la voglia di volere smettere.

(Alberto Vitale) Voto: 9/10