(Personal Records) Due parole sono necessarie per descrivere questo gruppo che, non lasciatevi fuorviare dagli idiomi francofoni, è brasiliano: avantgarde e macabro. Infatti, in questo disco troverete, racchiuse tra una intro e un’outro, una serie di brani che rappresentano un po’ una summa di quello che si può definire black metal d’avanguardia, ma con forti richiami alla teatralità, al romanticismo e a quel senso di orrore romantico e sottile che viene riassunto, appunto, con il termine “macabro”. La voce, veramente molto tirata e sofferta, si adagia su strutture magniloquenti, tristi piuttosto che cattive, decadenti piuttosto che dilatate. In un certo qual modo ci sono forti rimandi anche al doom, anche se ben mascherati in un black metal molto sofisticato e per nulla scontato. Considero questo CD, assieme al precedente, un esperimento ben riuscito di chi ha tentato di cimentarsi in un genere ostico cercando di mettere el proprio e inserendo componenti inedite. Un plauso…

(Enrico MEDOACUS) Voto: 8/10