(AFM) Ed ecco, finalmente, il nuovo album dei Leaves’ Eyes: ammetto che ero molto curioso di sentire cosa avrebbero prodotto Alex Krull e compagni dopo l’abbandono di Liv Kristine (per il gossip, quest’ultima ha proprio divorziato dal tastierista). E posso dire di essere soddisfatto: Elina Siraala è capace e versatile, i brani sono ben concepiti, e “Sign of the Dragonhead” si impone senza strafare, usando con mestiere una formula collaudata e vincente. La ritmata “Jomsborg” è una buona opener, mentre “Across the Sea” esalta all’inverosimile la dimensione folk del sound. Questa accentuazione porta anche a degli eccessi, come in “Riders on the Wind”, nulla più che una marcetta festaiola; molto meglio “Like a Mountain”, con gli eterei vocalizzi di Elina e un ritornello di spessore. “Fairer than the Sun” è una ballatona dal vago taglio cinematografico; per “Fires in the North” rimando alla recensione dell’ep di fine 2016. Otto minuti per la conclusiva “Waves of Euphoria”, cui partecipa la Almanc Symphony Orchestra di Victor Smolsky, certamente il brano più complesso e stratificato. Sembra che il futuro sia garantito anche senza l’algida Liv…

(René Urkus) Voto: 7,5/10