(InsideOut Music) Incredibilmente suggestivo, magico, provocante, stimolante. Il settimo quasi inaspettato album dei norvegesi Leprous ci colpisce all’improvviso, come un meteorite, con un fragore assordante, un bagliore intenso ed accecante, una ennesima dimostrazione di arte ai massimi livelli. Ovviamente la band pensava di portare propriamente in tour il precedente “Pitfalls” (recensione qui), magari pubblicando anche un EP, ma il creativo e contorto Einar Solberg è andato oltre arrivando a comporre un intero nuovo album, poi registrato in svariati differenti studi, un album impulsivo, espressivo, diretto e ricco di ospiti inusuali, come i Blåsemafiaen, una band di fiati norvegese, oltre che Raphael Weinroth-Browne al violoncello e Chris Baum al violino, confermando che il personalissimo prog dei Leprous non ha alcun confine stilistico o tecnico. Intensa ed irresistibile “Running Low” (uno dei due brani dove sono ospiti i Blåsemafiaen), brano dai tratti tanto catchy quanto epici drammatici. Sensuale “Out Of Here”, mentre l’elettronica rende pungente una superlativa “Silhouette”, traccia con una sessione ritmica poderosa ed un ritornello colossale. C’è rock, c’è rock moderno, ma c’è anche del blues sulla delicata ma tuonante “All The Moments”, appare passionale “Have You Ever?”, mentre è misteriosa ed intricata “The Silent Revelation”. Lascia senza fiato “The Shadow Side”, accarezza i sentimenti la misteriosa, oscura e pungente “On Hold”. Si mostra estremamente intima “Castaway Angels”, quasi il brano volesse essere il più personale di tutti questi testi personali, prima della conclusiva “Nighttime Disguise”, canzone tetra ma immensamente progressiva, delicatamente variegata, ricca di cambi di direzione, di impatti teatrali, di sublime musicalità. Una performance strabiliante: band, ospiti e lo strepitoso Solberg il quale, forse, ha raggiunto un nuovo livello di eccellenza vocale. “Aphelion”, ovvero ‘Afelio’, il punto dell’orbita di un pianeta in cui questo viene a trovarsi alla massima distanza dal Sole. Come spiega Einar, la metafora del momento più critico, quello più difficile, quel momento che ti può uccidere oppure che ti fa riscoprire nuova energia, nuovi spunti, un evento che scatena nuovi stimoli, nell’eterna ricerca di ottenere il massimo da qualsivoglia situazione, favorevole o meno. In questo periodo travagliato i Leprous danno vita a questo nuovo capolavoro: il loro afelio e per no,i astri dispersi in un vasto cosmo di insicurezza, un nuovo favoloso perielio pieno di speranza!

(Luca Zakk) Voto: 10/10