(By Norse Music) È il secondo album del collettivo composto da Lindy-Fay Hella e Dei Farne, ovvero Roy Ole Førland anche della black metal band Malignant Eterna. Pensando a Lindy-Fai, la mente va subito dentro quei territori folk, quelli introspettivi e magici della sua band principale, i Wardruna; ma in questo progetto ecco materializzarsi una libertà compositiva senza confini, un dimensione sonora che esalta la voce dell’artista, offrendo ampi orizzonti a divagazioni pop, rock, neo-folk, dark elettronica, ambient, prendendo ispirazione ed evolvendo una base stilistica ispirata a Depeche Mode e Chelsea Wolf. Ironicamente l’intro “Sintra” è in stile Wardruna, uno stile che poi si dilegua seguendo eccitanti e provocanti diversi ed ispirati percorsi. Il dark folk pulsante di “Dark Water”, l’oscurità dark wave dell’intensa e suggestiva “Whisper”, brano nel quale la voce di Lindy-Fai accarezza tonalità quasi imprevedibili. C’è una luminosità tetra in “Low Water”, è quasi un rituale post moderno quello “Slowly the Light Dies Out”. Beat profondo con l’irresistibile “Like the Star”, mentre un’ambientazione tra il tribale ed il futuristico si intreccia nell’incedere di “Don’t Do Right”. Intima “Furnas”, prima della conclusiva e malinconica “The Fluttering Sail”. Tastiere ed elettronica che giocano con strumenti etnici ed antichi, come l’armonium (un tipo di organo a serbatoio d’aria). Voce divina e sognante che diventa incredibilmente graffiante in senso pop e dark wave. Una produzione maestosa per un album che non è solo musica, non è solo suoni, non è solo un qualcosa da sentire o da ascoltare; “Islet” va oltre gli stili, le mode e le epoche per combattere una staticità artistica, questo moderno freno al fiorire di nuove tendenze e nuovi stili desiderosi di imporsi e diventare iconici. Un album fatto di suoni, di parole, di poesia, di idee, di sentimenti, di ribellione, di sogni, di desideri… spinto da un impeto travolgente, capace di seguire il suo percorso senza farsi influenzare.

(Luca Zakk) Voto: 9/10