(Karisma Records) Questo è il progetto solista di Kim Ljung, anche autore, paroliere e bassista di Seigmen e Zeromancer, un artista che ci ha già ci ha allieto con pubblicazioni quali “Villa Carlotta 5959” e “Sauda”. “Vietnam” prosegue il percorso iniziato proprio con l’ultimo con “Sauda”, con uno scenario musicale costruito attorno alla voce introspettiva di Kim, alle chitarre delicate, agli strumenti orientali, senza dimenticare il piano, i fiati, i fedeli Korg. L’album è ispirato ai viaggi di gioventù negli anni ’90, con uno zaino come bagaglio, viaggi fatti in compagnia dell’amico e (noto) scrittore Harald Rosenløw Eeg, viaggi che in qualche modo hanno ispirato l’arte sia dell’uno che dell’altro. Viaggi in oriente che furono, viaggi ricchi di avventura, viaggi che si sono ripetuti visto che i due ci sono tornati assieme anche in tempi recenti. Con la produzione affidata al polistrumentista Terje Johannesen, con ospite la voce deliziosa di Sval (figlia di Harald), “Vietnam” è un’esperienza sensoriale unica. Breve (25 minuti) come una vacanza che finisce sempre troppo presto, semplice come l’essenzialità che descrive, intimo per il suo significato, magnetico per riuscire ad attrarre, a coinvolgere, ad incantare.
(Luca Zakk) Voto: 8/10