(Pelagic Records) Tra atmosferico e digitale, tra metal estremo ed ambient. Sempre pesante e capace di abbracciare un groove metal moderno, ricco di tastiere, di elettronica, con la voglia costante di strizzare l’occhio ad una vasta gamma di band storiche, Fear Factory compresi, senza dimenticare teorie puramente industriali e metal core. Questi LLNN sono danesi e il loro nuovo “Unmaker”, loro terzo lavoro in carriera, si rivela essere un nuovo album pungente, abrasivo, volutamente inospitale, specie per le ambientazioni inquietanti e quelle linee vocali pregne di sofferenza mista a rabbia. Trascinante e vagamente sinfonica “Imperial”, più legata ad un sound industrial “Desecrator”, provocante e seducente “Obsidian”. Gloria nel nome della maledizione sulla perversa “Scion” mentre dopo un inizio ricco di intima atmosfera, “Interloper” esplode un concetti rabbiosi e letali, accentanti da linee vocali scatenate ed un incedere glorioso, una marcia lungo il sentiero l’oblio. Ribelle “Division”, brano che riesce a nascondere radici metal classico, isterica “Forger”, teatrale e ricca di narrazione “Tethers”, prima dell’outro “Resurrection”, uno strumentale cosmico tempestato da sentimenti di malinconia. Ricco di sci-fi, sempre tuonante, immensamente marziale. Capace di essere cinematografico ed industriale, letale ed eccitante, provocante e lacerante. “Unmaker” regala un ascolto magnetico, a tratti ipnotico, sempre grandiosamente travolgente e penetrante!

(Luca Zakk) Voto: 8/10