coplockersludge(Autoproduzione) Sporchi, brutti e sgraziati. Sono inglesi, e incrociano le strade del doom e dello sludge, con una vena hardcore. Cinque brani, poco più di un quarto d’ora di scuotimento, di mancanza di rispetto, di suoni grezzi e molto impattanti. Pesante e piena di ritmo selvaggio la opener “Burden of Pain”. Più melodica, sempre secondo il loro personale concetto di melodia, la seguente “Guilt, Anger and Aggression”, che riesce ad essere selvaggia ma anche molto attraente. La title track è più orientata al doom, e paga certamente qualche tributo a ciò che i Cathedral hanno creato. Le radici della mitica band inglese si sentono anche su “The Beard Of Doom”, che con la sua ritmica piena così dinamica e la sua grinta irresistibile ne fanno forse il pezzo più bello del lavoro. La conclusiva “Burn In Hell” è una specie di cover proprio dei Cathedral. Parte del testo è vagamente l’impostazione sono dichiaratamente tratti da “Hopkins (The Witchfinder General)”, ma in questo caso siamo quasi a idee hard rock, una canzone stralunata, sballata, creata per essere una colonna sonora di bevute immense con i migliori amici, possibilmente appartenenti alle peggiori compagnie. “Burn In Hell” è decisamente la canzone più tosta del disco, ed il fatto che non sia completamente una cover la rende diversa, particolare… strana… strana come questa band, che ama suonare, fregandosene di regole, immagine o stili. Diciassette minuti di divagazione, di sballo mentale, di divertimento assoluto… una band che dal vivo sicuramente riesce a mandare a casa il pubblico in condizioni psico fisiche non certo ottimali.

(Luca Zakk) Voto: 6,5/10