(earMUSIC) “Eraser”, strumento che cancella… o essere vivente che stermina l’ambiente grazie al quale vive. Immagino sia un concetto che già vi gira per la testa… ma aspettate di immergervi dentro l’album! I Long Distance Calling offrono un un ottavo capolavoro, quasi un’ora di metal, di prog, di djent, di potenza sonora, di ricerca stilistica, di groove, di sublime magia musicale strumentale, il tutto orientato attorno alla natura, come il favoloso singolo “Giants Leaving” (con video di Costin Chioreanu) dedicato agli Albatro in via di estinzione, oppure la title track che mette il genere umano tra la causa e l’effetto del cambiamento climatico, cosa poi resa teatrale e drammatica dal video realizzato in collaborazione con Greenpeace. L’assenza della voce, la ricerca stilistica dei ritmi e dei riff delle chitarre, quel basso caldo ed avvolgente, quel drumming preciso e fantasioso… è impossible resistere a questo seducente disco, sempre provocante, sempre ricco di emozioni e sentimenti. Riff pungenti, progressioni emozionanti, sassofoni che emergono dal nulla: “Blades” travolge, “Kamilah” sorprende, “500 Years” ipnotizza, mentre “Sloth” trasporta in una dimensione etno-ambient unica. Musica da assaporare, musica nella quale immergersi completamente, separandosi dall’aria vitale, verso una nuova forma di esistenza, di visione mentale, di percezione sensoriale.

(Luca Zakk) Voto: 10/10