(AFM) Banalità o spettacolo? A guardare i Lordi si pensa ai Gwar, a leggere il titolo di questo nuovo album ai White Zombie. La musica dei mostri finlandesi è sempre quell’hard rock melodico, con tastiere al seguito, che oscilla tra horror rock, Alice Cooper, Kiss e cose simili. I Lordi trovano sempre la formula giusta in buona parte delle proprie canzoni che risultano spesso gradevoli o quanto meno catchy, grazie anche a ritornelli bene assestati in una cornice generale dove l’hard rock, l’heavy metal e l’old rock possono a seconda dei casi essere protagonisti. Inoltre Mr. Lordi ha una buona voce, roca al punto giusto, incredibilmente melodica, incline allo stridulare. Dunque, per rispondere alla domanda posta all’inizio, sarà anche banale ma lo spettacolo funziona. Dal vivo, in studio, nella sua iconografia generale, Lordi è una creatura riuscita. Quanto possano esserlo i Ghost, per esempio, che non sono affatto distanti in fatto di scelte rétro nel sound e con un look tutto loro. È spettacolo, intrattenimento e music business anche. Tuttavia l’oltre un’ora di album ha una buona tenuta? Difficile rispondere a questa domanda. In passato chi scrive ha spesso espresso dubbi, ma non la certezza, che lavori di lunga durata in questa epoca non sono sempre i benvenuti, soprattutto in un ambito pop e da grande mercato. Anche per via di una qualità generale che si è oggettivamente abbassata rispetto a decenni fa. Ecco dunque che qualche canzone che riprende cose già sentite, su tutte “Naked in My Cellar”, forse non apportano meriti agli oltre sessanta minuti. Inoltre c’è anche l’aggravante di dovere aspettare il ritornello in alcuni casi affinché avvenga qualcosa. “Sexorcism” non è un album piatto, eppure il giocare sempre sullo stesso tempo alla lunga rende le cose in maniera standard. Tra qualche canzone certamente ben piazzata, per esempio “Polterchrist”, la title track, “Sodomesticated Animal”, e qualche altra messa per riempire, “Sexorcism” appare posseduto da troppi demoni.

(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10