coplovijatar(Secret Entertaiment) Generalmente sono maldisposto nei confronti delle band che cantano in finlandese, lingua parlata da circa sei milioni di persone (meno di quante parlino il veneto o il napoletano!) che però, per una scelta nazionalistica, viene sempre più scelta dalle formazioni della Terra dei mille laghi. E mi irrito perché non posso comprendere in nessun modo il messaggio e quindi devo sempre dare un giudizio a metà. Sicuramente, sotto il profilo musical-strumentale i Lovijatar sono bravi, non c’è dubbio. Questo è il loro secondo album e ci offre undici brani interessanti e variegati. “Vainovalkea” è uno stoner incisivo, che si contrappone alla psichedelia soffusa di “Kadotettu”. Dal canto suo, “Uhrilehto” privilegia toni acustici. Se nel disco c’è del folk, come sbandierano le note promozionali, questo emerge soltanto nella sciamanica e fumosa “Kun Usva Peittää Minut Saleihinsa”; per il resto, abbiamo pezzi piuttosto brevi e tirati (si veda la coppia di centro disco “Lievo”-“Syntyi Lovijatar”) dove lo stoner dei finlandesi si manifesta al meglio, fra giri di chitarre ronzanti e potenti influssi seventies. Opportuni i rallentamenti di “Louhen Lahjat”, prima che nel finale “Tuonen Musta Joki” aumenti l’influenza degli spunti rock vagamente sabbathiani. Una release che ha certamente i suoi punti d’interesse, ma che fuori dai patri confini potrebbe perdere non poco del suo mordente.

(Renato de Filippis) Voto: 7/10