copLuciferhammer(Destro Records) Ristampa da parte della Destro Records di “Mists Of Time”, primo album datato 1997 dei Lucifers Hammer, band Statunitense dedita a un black metal sulfureo con pesanti influenze death e rallentamenti doom. L’album si apre con la title track, un’intro acustica e una voce femminile eterea e narrante. “Woodland Dream” parte arrembante e aggressiva, batteria martellante e voce tra lo screaming black e il growling death metal che a me ricorda Jeff Walker dei Carcass. Il cambio di tempo porta a un riff cadenzato e pesante. Un cinguettio di uccelli e un gracchiare di corvi introduce “Sad Birds Midst”, dall’arpeggio iniziale malinconico e il riff distorto doomy e oscuro, con nuovamente la voce femminile narrante; un’accelerazione thrashy e la voce growl cambia l’incedere della canzone, che poi si assesta in un riff epico in stile Bathory di “Blood, Fire, Death”). Un canto gregoriano in latino seguito da un organo introducono alla sulfurea “Phantom Spirit”, caratterizzato da chitarre lentissime e pesanti come macigni accompagnate dalla tastiera. Un delicato arpeggio acustico apre “Ethereal Sea Of Forever”, che si sviluppa in un riff black metal ferocissimo, spezzato da un rallentamento vertiginoso ai limiti dello sludge, per poi riprendere con un assolo isterico e minimale e atmosfere epiche alla Bathory che sfumano in un altro arpeggio acustico nel finale. Tastiere in apertura di “Celestial Vision”, canzone che prosegue lenta tra riffs doom, voci narranti e tastiere. “Sonatina” è un pregevole interludio di chitarra acustica. Tornano in cattedra i Bathory con lla cover dell’epica e solenne “Enter The Eternal Fire”. Sono state aggiunte all’album alcuni brani dei demo: “The Entrance To Gehenna”, preceduta da una lunga e sinistra intro è un brano ferocissimo, puro black metal. Il crepitio di un fuoco che brucia introduce “The Burning Church”, brano anche questo caratterizzato da alte velocità, cantante che vomita le tonsille e blast beats. Anche le successive “Eternally Doomed” e “Mourning Creations Ruined” sono sulla falsariga delle due precedenti. Un plauso alla Destro Records per aver riportato alla luce un album che se da un lato sente il peso degli anni, dall’altro contiene canzoni valide e meritevoli di essere ascoltate.

(Matteo Piotto) Voto: 7/10