copluna(Solitude Productions) Sì, da buon defender of the faith sono abbastanza tradizionalista. Nel corso degli anni mi sono aperto però a numerose novità e commistioni di generi, dall’extreme progressive al battle metal… insomma, non sono poi così retrogrado! Tuttavia, certe sperimentazioni estreme continuo a non capirle, anche per motivi estrinseci alla musica stessa. Prendiamo il debut dei Luna, one man band ucraina dedita a un fumoso e oscuro atmospheric doom metal. Il disco contiene un solo brano che dura 57 minuti. Lasciamo stare i riferimenti e gli ascendenti, anche io conosco i Monolithe e posso dirvi che DeMort, l’uomo dietro questo monicker, vi si ispira non poco. Lasciamo anche stare la produzione non stellare, magari pure funzionale a creare la giusta atmosfera. Ma non è questo il punto. Voi ce li avete 57 minuti per concentrarvi su un pezzo doom metal? Se sì, beati voi, io non ce li ho, sono costretto a spezzare l’ascolto e finisco per non capire nulla di questo “Ashes to Ashes”. DeMort chiede ai propri ascoltatori una attenzione assoluta, che probabilmente soltanto i die hard fan di questo genere potranno dargli: tutti gli altri, temo, passeranno avanti. Mi sembra che un disco come questo neghi il concetto stesso di musica come intrattenimento… e onestamente se ho 57 minuti per immergermi esclusivamente nella musica metto su la V Sinfonia di Beethoven, con tutto il rispetto per i Luna. I tastieroni ripetitivi, le aperture glaciali di pianoforte, le (pochissime) vocals in una sorta di screaming soffferto, le chitarre scurissime non mi hanno emozionato. Credo che queste poche parole possano avervi dato un’idea di “Ashes to Ashes”: a voi la scelta, prendere o lasciare.

(Renato de Filippis) Voto: 5,5/10