(Helter Skelter Productions / Regain Records) Ipnotici, decadenti, maestosi e oscuri, nonché russi. Il duo Lunar Funeral, uno chitarra e voce e l’altro batteria, sono di San Pietroburgo e manipolano tendenze doom con cenni dark-punk, puntando su pezzi che sembrano delle lunghe tirate ipnotiche, ossessive. Suoni crudi, scheletrici e squillanti. Una buona dose di personalità che mette insieme appunto cose dark, doom, shoegaze nonché tratti blues e cenni punk/grunge. Il tutto rende il sound cromaticamente nero. Suoni diretti, affatto patinati, melodie che tendono alla maestosità quanto a una mestizia tormentata. “Road to Siberia” entra in circolo nel sangue dell’ascoltatore, accade soprattutto se costui ama la notte e gli spazi bui o eremi lontani. Qualche melodia ha qualcosa di esotico e al contempo maestoso, come certe cadenze dei Zaum – si pensi a “Silence”, ma non sarebbe l’unico caso – eppure i Lunar Funeral sono proprio se stessi e per poco meno di un’ora. Sette pezzi medio-lunghi e infatti almeno due di essi superano di tanto gli 11′.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10