(Ad Noctem Records) C’è del nuovo metallo estremo sulla scena. Si tratta di una band italiana formatasi solo l’anno scorso e giunta ora al debutto, anche se già ben attiva in sede live (la formazione era sul palco anche dell’ultimo Padova Metal Fest… e noi l’abbiamo fotografata); ma non si tratta di un gruppo di debuttanti, anzi, visto che in formazione militano Alessandro Gorgi (Lostair), Daniele Ferretto e Stefano Carraro (Ades Numen, ex-Cruenta Lacrymis) e l’incredibile frontwoman Miriam Brigge, precedentemente tastierista nei Cruenta Lacrymis. La voce di Miriam si rivela una caratteristica fondamentale della band, grazie a una marcata dualità: un clean femminile energetico e seducente… ma anche un growl infernale, aggressivo, sulfureo, mostruosamente violento. Musicalmente i Lux Mortalis mescolano con gusto un black metal sinfonico a un blackened death metal sferzante, generando un impatto deciso, trionfale, glorioso, ma anche viscerale, tagliente, aggressivo. Brani come “The Enchantress Call” riescono a riassumere molto bene la proposta: black sinfonico frenetico, riff graffianti, atmosfere dal gusto epico, voce che gioca tra un clean malinconico, un growl bestiale e pure uno scream destabilizzante. Drammatica la opener “Solitude”, c’è un crescendo accattivante su ”Litany of the Lost”, un brano che affianca furia cieca a una potenza quasi cinematografica. ”Horror Vacui” è affascinante: da un lato sembra un ottimo brano concepito da qualche ben nota female-fronted symphonic metal band, dall’altro l’espressività più brutale delle migliori death/black band del vecchio continente. Incalzante “Awakening”, epica e super sinfonica “Overflow”, introspettiva e tutt’altro che prevedibile “Dying Light”, traccia ricca di idee e divagazioni tanto intelligenti quanto decisamente azzeccate. Bellissima la conclusiva “Visions of Oblivion”, un po’ black metal, un po’ a-là Therion grazie a un certo livello teatrale e una evoluzione stilistica verso l’etereo della voce di Miriam. Parlare di debutto, considerati gli attori in gioco, è quasi un eufemismo, anche perché “The Eventide Collapse” è molto ben costruito, composto e arrangiato, suonando tra l’altro molto maturo anche rispetto a ciò che viene proposto in Europa di questi tempi: i Lux Mortalis saranno anche un nome nuovo, ma sono dannatamente pronti, e con questa prova, possono affacciarsi sulla scena nazionale e internazionale senza alcun timore.
(Luca Zakk) Voto: 8,5/10