(High Roller Records) Nonostante siano in giro da oltre un decennio, i tedeschi Luzifer -side project di gente militante nei thrashers Volture- hanno pubblicato solo un EP ed un singolo, prima di questo disco il quale è a tutti gli effetti il debutto. Genere? Un heavy metal/doom dal gusto occulto, molto liberatorio, spontaneo, con un tocco di originalità e capace di regalare momenti esaltanti proprio per quel clima di spensieratezza che ne ha scandito la genesi. La title track è una perla di heavy occult metal, con la voce di Steeler (anche vocalist dell’altra band) che suona inquietante, mentre un riff spacca ossa si lascia rendere liturgico dalle occasionali botte delle keys e dell’organo, con un basso che sa esattamente come farsi sentire. Tra il drammatico e l’etereo “Barrow Downs”, un brano che non molla mai, strizzando sempre l’occhio alle tenebre con quell’organo suggestivo. Stupendo il breve strumentale “Faltige Schwingen Über Loudun”, inusuale il brano cantato in lingua madre “Hexer (In Drei Teufels Namen)”, tra i folk, il metal, il pop… in turbinio sonoro sempre imprevedibile. C’è un altro brano in tedesco: una cover, una riuscita versione metal di “Goldener Reiter” di Joachim Witt, uno dei nomi grossi della Neue Deutsche Welle negli anni ’80. Energetica e molto ben suonata “Wrath Of The Sorcerers”, malinconica e trionfale la conclusiva “Attila (Blazing Hooves)”. Voce tra la potenza brillante e il mondo delle tenebre, una chitarra brillante, linee di basso calde ed eccitanti, il tutto supportato da un drumming galoppante, tuonante, possente. Anni ’70… massimo anni ’80: Heavy metal? Doom? Occult rock? Un geniale mix dei tre stili, tre pillole concepite in eleganti dosi equilibrate, nel rispetto di controindicazioni sanitarie che poi vengono stracciate di brutto: giù, tutto in gola, deglutendo nervosamente con un consistente sorso di Jack… e poi via con forza, con energia, con sano e sadico divertimento!

(Luca Zakk) Voto: 8/10