(autoprodotto) Debutto per questa formazione ungherese impegnata in un interessante black metal atmosferico con sfaccettature di origine doom. La band si è formata solo pochi mesi fa per mano di alcuni membri dei blacksters Hænesy, i quali come impostazione hanno scelto un percorso solamente discografico, senza puntare all’attività live. Cori, piano, keys, samples, voci in primo piano, atmosfere tetre ed inquietanti con le chitarre distorte non sempre presenti e comunque relegate in secondo piano, un impatto sonoro talvolta devastato da screams disumani che vogliono esprimere testi impostati su sofferenze e tragedie del passato; il tutto porta ad un veramente interessante e suggestivo incrocio (ed anche evoluzione) tra Lustre e Thy Catafalque, conducendo l’ascoltatore attraverso un percorso ricco di ansia, di suggestione, di emozione, di oscurità ma anche accecanti bagliori di luce pura, intensa, brillante. “Depart pt. I” è quasi un intro: marziale, privo di speranza e con riferimenti ai francesi Regarde les Hommes Tomber. “Into The Long Fade” è imponente e drammatica: qui emergono le linee vocali harsh, sovrastate da voci femminile che recitano e pregano, mentre ritmiche forsennate vengono abbellite da un piano forte molto veloce ma estremamente emozionante. Divagazioni doom su “Where Once She Stood”, un brano particolarmente oscuro, lento e malinconico, prima della conclusiva “Depart pt. II”, la quale a differenza della controparte posta in apertura, si rivela il brano più lungo della release, offrendo un paniere sonoro più vasto, quasi un riassunto della proposta dei Mádra o, forse, una anticipazione di ciò che verrà. L’intera produzione del disco è stata curata dai tre membri, compresa la registrazione analogica della batteria, la quale risulta molto carnale, offrendo un risultato finale molto poetico ed artistico; un album veramente coinvolgente e, considerando la totale autoproduzione (che arriva alla stampa del digipak!), un piccolo capolavoro che esce con prepotenza e virilità dal vasto underground nel quale si celano una infinità di bands le quali, purtroppo, spesso non emergono mai come meriterebbero.

(Luca Zakk) Voto: 8/10