(Nuclear Blast Records) E chi ha osato dire che il death è morto?! No signori, non finché gruppi come gli inglesi Malevolence sono in giro a battere il martello – pardon, gli strumenti – come forsennati. Un disco di alta scuola, vecchio stile: una decina di tracce belle corte e dirette, in cui la batteria macina tempi serrati, incalzata da una chitarra che graffia e morde. La voce? Niente di pulito, ve lo posso assicurare: rabbiosa e determinata, intenta nel trasmettere cattiveria e odio. Qualche piccolo coro in stile In Flames, giusto per rendere il suono moderno quel che basta per accattivarsi i fan più giovani, ma per il resto siamo di fronte a un disco i cui suoni possono0 benissimo essere collocati un quarto di secolo indietro. Solo una breve incursione nel melodico, la traccia “Higher Place”, che coincide a mio avviso con il punto più forzato e meno riuscito dell’album, quasi sicuramente una imposizione di mamma Nuclear… per il resto, del death davvero ben fatto e godibile.

(Enrico MEDOACUS) Voto: 7,5/10